mercoledì 10 giugno 2009

Il Tavernello dell' intelletto



Domani dovrei parlare di web assieme ad amici, alcuni morti altri ancora in vita, ma che noia però! Non ne posso più di far parte dei teorici del webpuntoqualcosa , siamo sempre tutti convinti delle proprie avanzate visioni, ma nulla è più passatista delle incrollabili certezze.


Perchè ancora esistono persone che si qualificano: "esperti in nuovi media" o peggio ancora "massmediologi"? Anche a me spesso accade di essere chiamato così e provo disagio perchè significa essere considerato un reperto archeologico. Non c'è più nulla di nuovo o di alieno rispetto al quotidiano nel mondo Internet, a meno che non si voglia andare a fare i venditori di pentole per le piazze di paese non servirebbe veramente più fare incontri e convegni sul web e affini.

Alla fine è/siamo sempre la stessa compagnia di giro che dice sempre le stesse cose infarcite di reducismo e approssimazione. Nessuno rinuncia chiaramente a una qualifica gratificante conquistata con così poca fatica, per me equivale a essere considerato un esperto dei soldatini con cui giocavo da bimbo in un mondo in cui giocare ai soldatini sia considerata un' attività fortemente innovativa.

Penso veramente che non esista nulla nel campo della comunicazione che possa essere considerato una disciplina esatta. Come ne esco da questa contraddizione autobiografica? Restando dentro e fuori allo stesso tempo?
Sto al gioco, girello e raggranello, ma non mi compiaccio e vocalmente taccio. Essere stato il Tavernello dell' intelletto sarà sempre meglio che essere mai esistito.


Morire non è un motivo sufficiente per non presentare il proprio libro

In occasione della pubblicazione del volume "IL GRANDE INGANNO DEL WEB 2.0" di Fabio Metitieri un incontro con Stefano Moriggi, Gianluca Nicoletti, Andrea Rossetti. Coordina Chiara Ceci.
"In un internet di massa, trovare ciò di cui si ha bisogno è sempre più difficile, ma ancor più valutarne l' attendibilità.
E' il prodotto dell' ideologia del Web 2.0- quello di blog e social network- che preconizza la scomparsa degli intermediari dell' informazione, dai giornalisti alle testate di prestigio, dai bibliotecari, agli editori, presto sostituiti dalla "swarm intelligence" l' intelligenza delle folle: chiunque può e deve essere autore ed editore di se stesso. Il "mondo web 2.0" dove nessuno è tenuto ad identificarsi e chiunque può diffondere notizie senza assumersene le responsabilità, realizza davvero un segno egualitario, o piuttosto un regno del caos e della deriva informativa?

Non solo. Sul web la vita digitale si espande oltre la vita biologica. E' il caso dell' autore di questo libro scomparso qualche tempo fa, ma presente in rete, nei suoi blog, nel suo profilo su Facebook, nel suo avatar di Second Life...Nella nostra presentazione. Una quasi "eternità digitale" che nessuno mai andrà a rimuovere perchè non ne possiede le password.

Giovedì 11 giugno alle 18.30 Aula Magna del Museo di Storia Naturale, corso Venezia 55 Milano.

Fighetterrimo link facebukkiko

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