giovedì 16 luglio 2009

LE PRIME TRE NARRATRICI EPICHE QUOTIDIANE

Oggi abbiamo consegnato le chiavi della PvP alle prime tre narratrici epiche quotidiane. Le ho scelte per iniziare il test sulla protesi vocale perenne con persone non conosciute e che non si conoscono tra loro. Se vorranno si appaleseranno anche in questo blog, dove possono postare, ma soprattutto racconteranno istanti di epica quotidiana con le loro vive voci.

Qui le ascolterete come Assunta, Elena, Serena. I loro messaggi saranno autonomi o concatenati tra loro, sceglieranno le narratrici, sceglierà la protesi vocale perenne...Non si sa è un esperimento! Il fine del progetto è creare i presupposti per un twitter vocale, tanto per semplificare, vi darò se volete spiegazioni più dettagliate, ma molto trovate nel blog Golemxn .

Pensiamo di lasciare per ora solo donne in questa versione della PvP . Per le sessioni miste esistono anche troppi socialnetwork e vorrei evitare il solito provoloneggiamento che ha determinato la burinerrima eclissi di ogni protesi emozionale.

Da Assunta Elena e Serena, e dalle altre che entreranno, ci si aspetta solo che usino questa macchinetta come il block notes vocale dei loro pensieri folli. Non devono preparatr nulla, non pensarci prima, non studiare...Se volevo letterete poetesse attrici e fughedilegno fini dicitrici mettevo un annuncio sul giornale non andavo a pescare nelle pieghe più riposte delle mie ascoltatrici a cui so mi legano sintomi irreversibili di dissociazione.

APPARSE LE SUONERIE DELLA MACCHINA PER FUGHE DOMESTICHE

Sono misteriosamente apparse le suonerie di tutte le ballate in musica della "MACCHINA PER FUGHE DOMESTICHE". Qualcuno sicuramente ci guadagnerà e non saranno certo gli autori. La cosa devo dire che ci affascina, per la prima volta ci troviamo dentro un meccanismo piraña che ci spolpa appena infiliamo il piedino nell' acqua. Prima ancora che la macchina fosse presentata ufficialmente già era tutta completamente fruibile in rete in alta qualità, ora senza che noi muovessimo un dito qualcuno ha confezionato una bella paginetta per scaricare tutte le suonerie.
Non resta che abbandonarsi alla deriva e aspettare che la macchina si muova con il pilota automatico inserito contaminando, divorando, schiavardando, liberando ogni fuggitiva fuggiasca fugatura fugace.

lunedì 13 luglio 2009

AUTOSTORICIZZAZIONE

Radio24 si sta masticando ben bene Facebook già da parecchi mesi, di certo ancor prima che divenisse la più corteggiata modalità d’ espressione del comunicare contemporaneo. Ancora i giornali non parlavano del social network preso all' arrembaggio dagli italiani come in nessun altro paese al mondo, ma già i nostri radio ascoltatori facevano a gara ad iscriversi a Facebook. E' da aprile 2008 che accetto “amici” tra il pubblico di Radio24, sono quelli maggiormente presi da quell’ ansia furiosa d’ aggregazione che solo un medium così passionale riesce a fomentare. E’ una robusta community di fidelizzati radiofonici, spontaneamente ha fatto crescere una rete di socializzazione attorno agli spunti quotidiani di un programma d’analisi della società e della comunicazione come Melog. Il primo obbiettivo comune è stato quello di articolare una mappa territoriale di possibili luoghi fisici, ossia avamposti concreti costituiti da ascoltatori. Il fine della rete è sin dall’ inizio un comune attacco emotivo all’etere. All’ unisono, da ogni possibile regione italiana. Il pubblico di Radio24, soprattutto nella fascia d’ ascolto mattutina, non era nuovo a derive collettive in aree d’ incontro inconcrete, l' edizione precedente aveva già registrato una simile transumanza di coscienze attive e curiose in Second Life.

Allora il mondo tridimensionale interattivo on line della Linden lab godeva della stessa euforica attenzione mediatica che ora si è accesa su Facebook. Per i radioascoltatori fu una prima occasione singolare e curiosa di confrontarsi direttamente con chi per loro era solo una voce, anche e soprattutto fuori dagli spazi di palinsesto. Per questa attitudine già esercitata dalla punta più tecnologicamente avanzata del pubblico non è stato difficile proporre a primavera una nuova transumanza verso un social networking radiofonicamente rappresentabile. Scelsi Facebook anche se allora Myspace sembrava la piattaforma più trendy e praticata. La struttura dell’ interfaccia era al tempo nella sua prima versione, senza chat e molto più spartana che l' attuale. L' affluenza era molto più lenta e soprattutto non ne parlavano i giornali, tanto che era difficilissimo spiegare al microfono di cosa si trattasse ai meno attrezzati.

Mi posi subito un obbiettivo che aveva lo scopo di caricare di significati esclusivi la partecipazione. Aprii un gruppo chiamato “l' impresa dei mille” e stabilii che il limite dei privilegiati partecipanti sarebbe stato di mille e non più di mille. Cominciai a tenere Facebook aperto durante il programma citando in diretta le osservazioni di chi mi seguiva collegato. In breve quel feedback sostituì per maggiore vivacità e ricchezza di contributo quello tradizionale attraverso gli sms. Inoltre la modalità “upload” di Facebook permetteva di caricare anche direttamente dal proprio cellulare immagini, canzoni auto prodotte, video racconti che il pubblico mi inviava sicuro di contribuire concretamente al programma seguendo sollecitazioni che io proponevo. Questa prima fase ebbe la sua apoteosi concreta ne “La notte della passione” di fine giugno, un raduno nella sede di via Monterosa di almeno trecento persone venute da tutta Italia e altre centinaia dislocate in una ventina di presidi territoriali: le “Altane della passione” dislocate in quasi tutte le regioni italiane, ma anche in Cina, negli Stati Uniti, in Turchia. A settembre abbiamo fatto un passo avanti nell' integrazione radio-Facebook: il programma Melog 2.0 diventa una propaggine della comunità on line che oramai si è allargata notevolmente. Lo strumento principale su cui ho articolato l' interazione è stato il profilo, che oggi ha raggiunto il limite massimo dei 5000 amici iscritti. Trovo che rispetto al gruppo l' interazione sul profilo mi consenta più libertà di “forzare” il sistema rigido di Facebook nella direzione di un blog, ma molto più vivace nell' immediato.

Ogni giorno anticipo il tema della puntata successiva o cerco suggerimenti per nuovi argomenti. Nel giro di un paio d' ore la community reagisce attivamente e comincia a fornirmi spontaneamente delle “storie” necessarie per articolare il talk show in diretta. In più io mi rendo disponibile in rete agli ascoltatori per tutto il tempo in cui per ragioni professionali sono comunque connesso (almeno 7-8 ore al giorno come media). Non ho più nemmeno bisogno di cercare ospiti e esperti perchè è il social network che me li suggerisce. Ho messo assieme un' “Università fantasma”, non ha sede concreta, ma è costituita da un considerevole numero di professionisti, studiosi, ricercatori e docenti portatori di competenze aggiornate e contaminate da esperienze extra accademiche. La vecchia radio ancora una volta è il medium che più facilmente si contamina con il web, riconfermando così la sua fisiologica capacità di “osare”, ma soprattutto di saper rinnovarsi in una continua sperimentazione delle modalità di comunicazione più avanzate.




giovedì 9 luglio 2009

FUGHE INTERCETTATE

Il cd "Macchina per fughe domestiche" era stato annunciato dalle agenzie on line ieri pomeriggio e solo due ore dopo già qualcuno aveva messo fruibile in rete l' intera play list di 14 canzoni, compresa la gost track che avevamo rigorosamente tenuta segretissima.
Non mi sorprenderebbe che l' azione possa provenire da qualcuno ldell' ultradecennale community di radioattivi che mi segue in ogni mia iniziativa, non sarà parso loro vero di condividere immediatamente la macchina per fughe domestiche.
Pazienza l' importante è che la musica circoli, con i fratellli Alemanno ci siamo conosciuti in rete e sapevamo che non avremmo potuto impedire che la rete si impossessasse della nostra fatica. Non ci aspettavamo sinceramente un' "anteprima pirata" a quella che faremo a Viterbo l' 11 sera, ma confidiamo che almeno il cd fisico continui ad essere l'unico accessorio indispensabile a chi voglia farsi tentare dalla fuga domestica.

Da "IL TEMPO" del 9 luglio

Da "AD" di giugno

TUTTO IL RESTO QUI

giovedì 2 luglio 2009

MOLLARE GLI ORMEGGI

La traccia in breve del tema all' ultima prova di maturità era: «Social Network, Internet e New Media attraverso i testi di Bajani e Benkler» Io l' avrei svolto così:

La fase più recente del social networking è una gara collettiva a mollare gli ormeggi, oltre ogni barriera generazionale. E' sempre più frequente un uso diffuso a praticare robuste relazioni incorporee, anche in chi ha sempre avuto resistenze a frequentare il web. La modalità stessa dell'interazione attraverso Facebook, Twitter e sistemi analoghi facilita la conversione anche dei più scettici. Ogni invito all'astinenza digitale è debole, le macchine che ci imprigionano al rigore del lavoro sono spesso le stesse che, allo stesso tempo, ci suggeriscono la via per evadere. Temo che sarà una battaglia improba quella di chi vorrebbe arginare l'emotività multitask, è una singolarità mai provata dagli umani quella di sentirsi espansi a dismisura, pur restando ancorati ai propri microcosmi abituali. Il potere di fuoco di un medium partecipativo è infatti spesso usato al minimo, si cercano connessioni nel raggio del proprio ufficio, della propria città o poco oltre. E' quasi una fase adolescenziale che corrisponde alla scoperta di altre possibilità di relazione, perchè non basta più quella limitata dal nostro corpo. E' pur vero che l'euforia dello strapaese telematico fa spesso dimenticare cautele e salvaguardie del proprio privato, è facile la perdita di senno nel gioco del tag, della riga di status, di foto di case, figli, vacanze, vizi e virtù di cui facciamo gloriosa diffusione. Non sarei però troppo severo verso le sventatezze degli immigrati digitali. Per la prima volta una fase dell'evoluzione è visibile in corso d'opera. L'uomo è mediamente consapevole dell'inadeguatezza dei propri sensi organici alle richieste della contemporaneità, così deve abituarsi a convivere con l'idea che la sua futura «release» sia già in corso di progettazione.
«La Stampa» del 26 giugno 200

CERCANSI 6 NARRATORI EPICI QUOTIDIANI

Stiamo selezionando sei persone disposte a sottoporsi a un test finalizzato alla seconda fase della sperimentazione della "Protesi vocale perenne " (PvP).Il kit individuale che forniremo è quello che già sta usando Gianluca Nicoletti.
Solamente la pubblicazione avverrà in una pagina mash-up dove saranno impaginati i feed vocali (VocalEt) provenienti dalla pagina di ognuno dei sei "narratori epici quotidiani". Il risultato sarà una giornata inesistente narrata da sei persone che rendono epici loro istanti di vita quotidiana. Insomma sei vite frullate tra loro ne comporranno una nuova che non si è mai prodotta spazio temporalmente, ma si è composta per spontanee aggregazioni.
Seguiremo una storia che si comporrà secondo un classico schema mitopoietico: più storie tramandate oralmente si assemblano nella memoria comune e diventano mito.
La partecipazione è limitata nel tempo, gratuita, volontaria e subordinata alla compilazione di una form d'iscrizione. Non cerchiamo in questa fase professionisti, attori, romanzieri, professionisti del racconto, ma proprio persone che si limitino a immettere a nel sistema almeno due VocalEt sui loro pensieri quotidiani espressi a braccio nell' istante esatto che passano per le loro menti. Dobbiamo fermare attimi, non valorizzare aspiranti poeti.
Partecipa solo chi veramente motivato a contribuire alla sperimentazione che inizierà nel giro di un giorno al massimo. Chi desiderasse partecipare scriva qui sotto.